GUARDIA DI FINANZA BOLOGNA: OPERAZIONE “RITORNO AL FUTURO”


— ESEGUITO SEQUESTRO DI PREVENZIONE PATRIMONIALE IN
ITALIA E ALL’ESTERO PER CIRCA 30 MILIONI DI EURO NEI CONFRONTI
DI UN “EVASORE SERIALE SOCIALMENTE PERICOLOSO”. —

 

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, su delega della
Procura della Repubblica di Pavia, nella persona del Procuratore Aggiunto Dott. Mario
VENDITTI e del Sostituto Dott. Andrea ZANONCELLI, hanno eseguito un provvedimento di
sequestro di prevenzione di beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie,
detenuti anche all’estero, per un valore complessivo di 30 milioni di euro, nella disponibilità
di un imprenditore, evasore totale, formalmente residente nel Principato di Monaco ma
domiciliato, di fatto, in provincia di Pavia.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di
Prevenzione, in accoglimento della richiesta formulata dalla Procura pavese, trattandosi di
un soggetto ritenuto fiscalmente e socialmente pericoloso in ragione di una “condotta
sistematica, continua, che si autoalimenta da oltre 40 anni di evasione che finanzia altra
attività commerciale di ingente importo che permette altra evasione e la produzione di altri
redditi illeciti”.
Tra i beni sequestrati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna figurano 11
immobili (tra cui 3 complessi immobiliari di pregio nel pavese con parco, piscina e
autorimessa e una prestigiosa villa ubicata a picco sul mare in Costa Azzurra), 38
autovetture (tra cui diverse Bentley, Range Rover, Porsche e auto d’epoca), quote societarie
e 800 mila euro di liquidità.
Il provvedimento cautelare scaturisce dallo sviluppo da parte del citato Nucleo di Bologna
dell’operazione “MILLE MIGLIA”, avviata nel 2016 su delega della Procura della Repubblica
felsinea. L’indagine, prendendo le mosse dal fallimento di una società con sede fittiziamente
allocata nel capoluogo emiliano, ha consentito di ricostruire diversi episodi di bancarotta
dovuti a distrazioni milionarie, finalizzate a compromettere la riscossione da parte dell’Erario
dell’ingente debito tributario accumulatosi negli anni.
Nel corso delle indagini, sfociate nella denuncia di 15 persone, di cui una tratta in arresto, è
stato appurato come l’imprenditore, solo fittiziamente residente all’estero, vendesse in Italia
autoveicoli di pregio in totale evasione d’imposta, accumulando un debito verso l’Erario (sia
come persona fisica che attraverso le numerose società ad egli riconducibili) per oltre 100
milioni di euro.
All’esito dell’articolata operazione, gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno compiuto
autonomi accertamenti economico-patrimoniali sul soggetto, ricostruendone la lunga
“carriera criminale”, connotata da numerosi episodi di usura, di riciclaggio e di bancarotta
fraudolenta, oltreché da una sistematica evasione fiscale.
Dagli approfondimenti condotti è emersa in capo al proposto una “pericolosità sociale e
fiscale, storica, concreta e attuale”, il quale, benché artefice di numerosi illeciti, risultava di
fatto indigente, avendo dichiarato redditi negli ultimi 40 anni di poco superiori ai 150 mila
euro, a fronte di una ricchezza accumulata stimabile in oltre 30 milioni di euro.
L’operazione testimonia l’attenzione che, da sempre, la Guardia di Finanza ripone nella
tutela dell’economia legale, con l’obiettivo di restituire alla collettività beni illecitamente
accumulati e di salvaguardare l’imprenditoria sana, onesta e rispettosa delle regole.

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